L’ITALIA CHE NON SI VEDE 2018

IL CLAN DEI RICCIAI

di Pietro Mereu

Il Clan dei ricciai” è la storia di un gruppo di pescatori di Cagliari che hanno avuto problemi con la giustizia in passato. Il boss di questo clan è Gesuino Banchero, disposto a dare un’altra occasione a questi uomini, offrendo loro la possibilità di condurre la propria vita in modo onesto e aiutandoli ad integrarsi nuovamente nella comunità.

 “Nel “Clan dei Ricciai” i protagonisti sono dei sopravvissuti alla galera: alcuni da questa esperienza sono usciti distrutti psicologicamente e fisicamente, altri ne hanno fatto un punto di forza. Il comune denominatore di tutti i protagonisti è l’essere nati in contesti sociali difficili, ed essere esponenti di una vecchia malavita cagliaritana che ormai sta scomparendo. Raccontano di codici di rispetto che ormai nessuno applica più, parlano il gergo del carcere cagliaritano, hanno sulla pelle tatuaggi che riportano inequivocabilmente all’ambiente carcerario. Il lavoro dei ricciai nasce da persone che, uscendo dal carcere, si trovano senza lavoro e prendendo una barca si mettono a pescare ricci e altri frutti di mare, un’occasione di riscatto e sostentamento che è diventata una tradizione storica nella città di Cagliari. Le famiglie di provenienza dei protagonisti sono violente, difficili, poco presenti, per cui il carcere diventa un rito obbligatorio e di passaggio per avere un biglietto da visita nel mondo criminale che è quello che regna in questi quartieri. Gesuino, rispetto agli altri, frequenta anche la buona società cagliaritana e definisce la sua barca ”Un ponte” tra il mondo della strada e della criminalità e il mondo rispettabile dei colletti bianchi. Attraverso il lavoro ha trovato un riscatto, e aiuta centinaia di persone del suo quartiere”. (Pietro Mereu)