di Chiara Malerba

Presidenza UCCA

‘La scomparsa di mia madre’ di Beniamino Barrese

Potrebbe capitarvi di vedere il sole oscurarsi e anche le stelle. Doveste mai notare un abbassamento generico di luce, beh non abbiate paura di quella gigantesca materia che lentamente ascende a occupare tutto lo spazio visivo dell’orizzonte, il cielo e ogni cosa; potrebbe sembrare una specie di pallone aerostatico immenso, non lo so, comunque vi ci abituerete.

Non sono gli alieni, non sono mostri alati, non è la fine del mondo. È soltanto la mia infinita, indescrivibile ammirazione per Benedetta Barzini per la sua smisurata, titanica personalità; è soltanto lo sconfinato entusiasmo che dona la visione de La scomparsa di mia madre, Premio Ucca L’Italia che non si vede all’ultima edizione del Biografilm Festival, ora candidato agli EFA (European Film Award) e unico film italiano in concorso al Sundance.

Non ditemi che dovrei spiegarvi cosa può esserci di interessante in questo film, in uscita in un nutrito manipolo di sale d’essai il prossimo 10 ottobre (se riuscite a zigzagare Joker forse riuscite addirittura a vederlo). Un documentario che racconta una donna che fa tutto bello. Un’opera prima, urgente, che emoziona e commuove.

Splendida, su un personaggio splendido. Forse dovrei scrivere di quanto sia bello entusiasmarsi e farsi trascinare per terra, nella ghiaia, da una storia ben raccontata. Una storia che parte da una persona e finisce col raccontarti la vita.

Una storia d’amore tra un figlio e una madre. Un amore a volte lacerante e straziante. E una partita, che si gioca con le carte della coerenza, del sacrificio e della rinuncia. Il documentario di Beniamino Barrese si inserisce in questa traiettoria.

Ha il talento (e il coraggio) di lavorare di fino sulla rabbia d’attesa e sulle reazioni di sfogo, sui sentimenti e sulle passioni. E lo fa con la stessa forza con cui all’epoca, il Cassavates di Volti spaccò il cuore a chi ancora ne aveva uno. Insomma, tutta quella roba lì, che c’è scritta sulla locandina -«Tenero e impetuoso», «Benedetta Barzini è una delle grandi donne del nostro tempo» – è vera. Andate a vedere questo film, e ditelo agli amici: farete del bene a voi stessi, e al cinema italiano.