L’ultimo triangolo di spazio abitabile alla foce del Tevere: le persone che ci vivono lo chiamano Punta Sacra. Il documentario racconta la vita della comunità dell’Idroscalo di Ostia, oggi composto da 500 famiglie. Su tutte, quella di Franca, a capo di una famiglia completamente al femminile, narratrice e motore delle storie che rendono vivo quel lembo di terra.
Un racconto fra realismo e proiezioni nell’immaginario, fra nostalgia ed inevitabile pragmatismo. E un desiderio su tutto: poter continuare a vivere in quel luogo, che per loro è casa.
Note di regia
“L’intento era quello di raccontare l’altro lato di un luogo complesso: l’ultima borgata autocostruita della mia città. Un pezzo fondamentale della storia di Roma. Un’idea di vita comunitaria alla quale non siamo più abituati. Un luogo che invece per decenni è stato associato solo alla morte di Pasolini, al degrado e ai racconti cinematografici di criminalità. Al centro di Punta Sacra ci sono vite al limite, come il luogo che le ospita. Libertà, precarietà, lotta, resilienza e riscatto sono i temi che le animano. Il rischio di demolizione, la forza distruttrice della natura e il mondo degli interessi commerciali, sono le ombre che circondano e si contendono questa fragile terra. La risposta della comunità a questa stretta di incertezze e pericoli è però una forza vi tale: feste continue, amori, liti, celebrazioni per colmare i vuoti lasciati dalle case abbattute. Punta Sacra parla di appartenenza e di un enorme desiderio di riscatto, parla di una comunità che non si piange addosso ma che celebra la vita.”.