Il protagonista Richie Bravo, ex stella della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che vive in una villa un tempo sontuosa e
si esibisce per pochi soldi in tristi alberghetti di
Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani
e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo le residue energie erotiche. Nel
frattempo, suo padre si trova in una casa di riposo
nel loro paese d’origine in Austria. Una figlia ventenne compare all’improvviso e pretende da lui
anni di alimenti non versati alla madre.
Note di regia
“Umanissimo anti-eroe del nostro tempo, Richie Bravo è l’indimenticabile protagonista dell’ultimo capolavoro del Maestro austriaco. Con Rimini Seidl mette in scena personaggi iperbolici che mostrano aspetti della loro sfera emotiva e sessuale, ma anche della sfera etica, con naturale crudezza. In una vertigine d’iper-realismo, il regista solleva il velo da un’umanità sordida ma sincera alla quale non si può addebitare nessuna colpa specifica o nessuna mancanza. L’ambiente umano viene sterilizzato da qualsiasi germe di giudizio morale rendendoci degli spettatori passivi e accondiscendenti, come assorti nella visione di una verità. La Rimini del film di Seidl non è la ridente e rutilante località balneare del nostro immaginario collettivo, ma una fredda teoria di alberghi vuoti che affacciano su un mare in tempesta e su spiagge innevate. Un paesaggio spesso avvolto da una nebbia luminosa che sfuma i contorni desaturando i colori. Unici punti di chiaroscuro a giacere in angoli e strade deserte come oggetti del paesaggio urbano, gruppi di uomini di colore che stanno semplicemente fermi, inerti”.