Roma Est di notte

Roma Est di notte

direzione scientifica di Giuseppe Donatiello e Cecilia Vecchio, regia di Adriano Lucarelli

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 28'

Genere: Documentario

Maggio 2023. Un’equipe multidisciplinare formata da psicologi, videomaker e giornalisti viene incaricata dalla Redazione di Scomodo di realizzare un documentario di ricerca sulla scena musicale di Roma Est. L’obiettivo è quello di esplorare la relazione tra produzione culturale e contesto sociale e territoriale, entro un’area di Roma attraversata negli ultimi anni da un risonante fermento culturale. Grazie all’integrazione tra la ricerca-intervento psicosociale e il dispositivo audiovisivo del documentario, le interviste ai personaggi chiave della scena assumono la forma di un testo unico e organico, una narrazione collettiva espressione della cultura aggregativa e creativa del territorio. Una cultura che evoca riflessioni e percorsi che vanno ben oltre i confini del quadrante Est di Roma.

Note di regia:

Volevamo realizzare un documentario che ci permettesse di guardare oltre l’esperienza dei singoli individui intervistati e che ci consentisse di far emergere una visione d’insieme della cultura aggregativa e creativa che connota questo territorio. Per questo ci siamo dotati di una metodologia di ricerca-intervento orientata psicoanaliticamente, per certi versi sperimentale e inedita. Abbiamo ascoltato le esperienze dei personaggi chiave della scena attraverso un’unica domanda stimolo aperta, lasciando che il discorso si strutturasse associativamente. Pensiamo che le risorse e i problemi emergenti da questo discorso siano di una rilevanza centrale nella contemporaneità, trasversali ad una molteplicità di contesti e luoghi. Pensiamo ad esempio al problema di isolamento sociale che attraversa periferie e centri metropolitani; alla cultura del consumo che abita i contesti di incontro; all’esclusività dei luoghi di aggregazione o alla loro capacità di integrare differenze sociali; ai miti che fondano il senso di appartenenza a determinati territori; infine alla dimensione politica e sociale della produzione musicale. Potremmo continuare a lungo. Speriamo che questo documentario possa contribuire a creare contesti di confronto in cui condividere e ripensare questi problemi, che riguardano – ne siamo certi – ogni angolo d’Italia.