Il popolo delle donne

Il popolo delle donne

di Yuri Ancarani

Con Marina Valcarenghi

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 60'

Esiste un rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile?
Possono le donne considerarsi un “popolo”?
IL POPOLO DELLE DONNE è un’appassionata lectio magistralis sul tema,
un film-pamhplet che incolla allo schermo, appassiona, apre percorsi.
IL POPOLO DELLE DONNE è adatto anche alle scuole, dalla terza media in su.


Il film evidenzia il rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile: un fenomeno opposto a quanto generalmente si supponeva. Protagonista è Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista con quarantacinque anni di lavoro clinico sulle spalle. Per prima ha introdotto la psicoanalisi in carcere, lavorando nei reparti di isolamento maschile con detenuti in gran parte condannati per reati di violenza sessuale. Dalla sua esperienza, ancora in corso, Valcarenghi ha potuto osservare come l’insicurezza femminile sopravviva e proporre un’analisi lucida e feconda di nuove possibili direzioni.

«Ho conosciuto Marina Valcarenghi mentre lavoravo ad Atlantide. Marina ha lavorato sui diritti delle donne, portando nelle carceri di Opera e Bollate la psicanalisi, parlando con stupratori, assassini e studiando come pochi altri in Italia in tema di violenza di genere. Spesso durante i nostri incontri emergevano questi argomenti per niente facili anche solo da ascoltare e, dato che sono sempre stato interessato a muovermi in territori pericolosi, ho pensato di restituire questa sua conoscenza in un film che, a differenza di altri miei lavori, non riguarda tanto “un luogo” ma un argomento.»
Yuri Ancarani

 

Tuesday Club

Tuesday Club

Tuesday Club

di Annika Appelin

Anno: 2022

Paese: Svezia

Durata: 102'

Può un corso di cucina cambiarti la vita? Lo chiede allo spettatore la regista Annika Appelin, proponendo una storia semplice, deliziosa come i piatti che presenta, di amore per la vita, per la cucina e per se stessi. La protagonista è una donna che ha consacrato la sua vita alla famiglia. Dopo una forte delusione sentimentale sceglie di iscriversi a un corso di cucina che non la porterà solo a imparare a preparare nuove pietanze, o a scontrarsi con il burbero chef, ma anche a godere della compagnia del gruppo (il Tuesday Club del titolo) e a lasciarsi finalmente andare. Piatto dopo piatto imparerà a credere in se stessa e nel suo talento, a smarcarsi da una vita fatta solo di doveri e a concedersi un barlume di piacere, fino a convincersi che non è mai troppo tardi per cambiare tutto e innamorarsi da capo. 

Una mamma contro G. W. Bush

Una mamma contro G. W. Bush

Una mamma contro G. W. Bush

di Andreas Dresen

Festa del Cinema di Roma, Festival di Berlino, Orso d'Argento alla Migliore Sceneggiatura, Orso d'Argento alla Miglior Attrice Protagonista

Anno: 2022

Paese: Germania, Francia

Durata: 119'

La vera storia di Rabiye Kurnaz, casalinga turco-tedesca che vive con la famiglia in una casetta a schiera di Brema. Quando, dopo gli attentati dell’11 settembre, suo figlio Murat di 19 anni viene accusato di terrorismo e internato nella famigerata prigione di Guantanamo, Rabiye si trasforma in una madre-guerriera, protagonista di una strenua battaglia legale per difendere i diritti fondamentali del figlio, e quindi dell’umanità intera.

Il capofamiglia

Il capofamiglia

Il capofamiglia

di Omar El Zohairy

Anno: 2021

Paese: Francia, Egitto, Paesi Bassi, Grecia

Durata: 112'

Il Capofamiglia, film diretto da Omar El Zohairy, racconta di come, durante una festa di compleanno in casa, un mago per errore trasformi l’autoritario patriarca di una famiglia egiziana in un pollo. Da questo momento in poi le cose cambiano per tutti i familiari, a partire dalla madre, che finora aveva dedicato tutta la sua vita a marito e figlio e adesso si ritrova a dover prendere il controllo della situazione e provvedere alla famiglia.

Il mio nome è clitoride

Il mio nome è clitoride

Il mio nome è clitoride

di Lisa Billuart-Monet, Daphné Leblond

Anno: 2019

Paese: Belgio

Durata: 80'

Ritrovare il piacere e liberarsi dalle imposizioni sociali. Una guida alla consapevolezza della propria sessualità attraverso le confessioni di giovani donne. Non cercare la verità in lungo e in largo, potresti trovarla in mezzo alle tue gambe”. Da questo proverbio croato prende le mosse un’inchiesta intima tutta femminile sull’erotismo. Un collage di interviste in cui a precise domande seguono risposte libere e disinvolte, realizzate nelle camere delle protagoniste. Dodici ragazze, tra i 20 e i 25 anni, sedute o sdraiate sui loro letti, descrivono i vari modi in cui hanno scoperto il proprio corpo e l’organo erettile femminile, che, nonostante la sua rilevanza, per molte e molti è ancora un pianeta sconosciuto. A registrare questi comizi sul sesso, con attrezzatura minima anche da graffiti artists, sono due filmmaker esordienti nate negli anni Novanta: Lisa Billuart-Monet e Daphné Leblon. Grazie alla prossimità anagrafica con le registe, il tono delle intervistate è disinibito e il linguaggio è sorprendentemente diretto, franco, anche ironico, a volte scientifico. Spesso di una semplicità grafica, come testimoniano anche un eloquente incipit e la stampa 3D dell’anatomia completa della clitoride, pubblicata nel 1998 dalla ricercatrice Helen O’Connell. Accompagnato nelle scuole del Belgio da un dossier pedagogico, Il mio nome è clitoride illumina molti argomenti: la letteratura fallace o incompleta sul tema, l’informazione scarsa o assente non solo sull’apparato genitale femminile ma sulla masturbazione, la rimozione del discorso sull’autoerotismo, anche tra coetanee. Invita quindi a capire come cercare soddisfazione da sole, per se stesse e per essere più indipendenti e felici coi propri partner. Al centro, il rapporto di correlazione diretta tra masturbazione, piacere e clitoride, fonte di godimento storicamente censurata e perciò strategicamente presente nel titolo, a compensare l’atavico squilibrio tra percezione maschile e femminile dell’orgasmo.

Dicktatorship – Fallo e basta!

Dicktatorship – Fallo e basta!

di Gustav Hofer e Luca Ragazzi

Anno: 2019

Paese: Italia

Durata: 90'

Gustav e Luca vivono insieme da tanti anni. Un giorno, a colazione, una battuta infelice rischia di mettere in crisi il loro rapporto di coppia: possibile che Gustav non si sia mai reso conto che Luca è un maschilista? E come mai anche un uomo progressista come Luca è capace di atteggiamenti sessisti senza neanche accorgersene?

La discussione è il pretesto per iniziare un’analisi puntuale del loro – e nostro – Paese. Un viaggio alla scoperta delle storie di ordinario sessismo dell’Italia di oggi, tra integralisti cattolici, improbabili raduni per “uomini veri”, esperimenti scientifici rivelatori…
Incontrando diversi esperti nel campo della sociologia, della scienza, delle arti e persino del porno, provando ad orientarsi nell’intricato mondo dei rapporti di potere tra uomo e donna, Gustav e Luca guidano lo spettatore in un viaggio caleidoscopico e a tratti esilarante che li porterà a una conclusione inevitabile: sono gli uomini a dover cambiare, perché le donne, a quanto pare, lo hanno fatto già da tempo.

Audition

Audition

Audition

di Takashi Miike

Anno: 1999

Paese: Giappone, Corea del Sud

Durata: 115'

Diretto da Takashi Miike e basato sul romanzo di Ryu Murakami, è considerato uno dei migliori film del regista, che l’ha consacrato in tutto il mondo.

Audition narra la storia di Shigeharu Aoyama (Ryo Ishibashi), uomo giapponese di mezz’età vedovo da sette anni. Su consiglio di un amico decide di trovare una nuova moglie (Eihi Shiina) con un sotterfugio, ma talvolta le prime impressioni possono rivelarsi tragicamente sbagliate. La donna-ragno del film – tanto seducente quanto terrificante – sconvolse e sconvolge ancora gli spettatori di tutto il mondo.

“Volevo fare un film che gli spettatori si sarebbero pentiti di aver visto”, ha dichiarato il regista, che ha concepito il film come una storia d’amore contorta. “Il film è pericoloso, ma meno pericoloso dell’essere un essere umano”, aggiunse. Audition, uscito per la prima volta nel 1999, diventa così il fenomeno del festival di Rotterdam di quell’anno, conferendogli una visibilità internazionale senza precedenti.