Kissing Gorbaciov

Kissing Gorbaciov

Kissing Gorbaciov

di Andrea Paco Mariani, Luigi D'Alife

Con CCCP - Fedeli alla line, Sergio Blasi, Antonio Princigalli, Gino Castaldo, Francesco Costantini, Alba Solaro, Rats, Artemij Troickij, Mista & Miss

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 97'

Nel 1988 a Melpignano, un piccolo paesino del Salento, avviene un evento storico: per la prima volta delle rock-band sovietiche si esibiscono oltrecortina. Nel Marzo 1989 saranno alcune band italiane, tra le quali i CCCP – Fedeli alla linea, ad esibirsi in Unione Sovietica. L’incredibile storia del tour che riuscì a creare un ponte tra due mondi divisi, attraverso un linguaggio che non ha bisogno di interpreti: la musica.

Note di regia

La storia che ha portato alla nascita di questo film inizia da lontano; era infatti il 2017 quando arrivammo a Melpignano, un piccolo paese del Salento, per la presentazione di un nostro film ed è lì che, per la prima volta, ci fu raccontata l’incredibile vicenda de “Le idi di Marzo ”. Una storia che, sin da subito, ci sembrò avvincente, con tratti surreali e grotteschi, ma anche densa di significati profondi e di istanze di cambiamento.
Sin dalla fase di ricerca e scrittura, abbiamo voluto immaginare un soggetto dove l’archivio avesse un ruolo centrale, ponendolo come elemento fondativo della narrazione intorno cui raccontare l’intera vicenda.
L’immagine prelevata dall’archivio non deve essere selezionata come semplice indice che testimoni l’avvenuta realtà di un evento passato, ma deve essere invece interrogata come una rappresentazione, cioè come un simbolo che dia la possibilità di sapere cogliere gli elementi della realtà passata e saperli interpretare nel nostro presente. In altre parole: che cosa siamo in grado di leggervi noi oggi in quelle
immagini? E che tipo di relazione, dialettica o di contraddizione, vogliamo stabilire fra la nostra contemporaneità e quel tempo, le nostre immagini e quelle immagini?
Insieme alla musica, il viaggio è certamente tra i temi centrali del film. Un viaggio temporale che attraversi tutti gli anni 80′ fino al biennio 88-89 ed ancora oltre, con il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’URSS. Ma anche un viaggio fisico, più di 3.500 km tra Melpignano e Leningrado, oggi San Pietroburgo, passando per la rossa Emilia e Mosca, muovendosi tra due realtà geograficamente e culturalmente distanti come il Salento degli anni 80’ e l’Unione Sovietica.
Kissing Gorbaciov è un documentario che coniuga stili e registri filmici anche molto diversi tra loro, accogliendo le suggestioni del passato, per cercare di comprendere come sia cambiato il Mondo in questo presente globalizzato dove le ideologie sembrano essere solo un retaggio del secolo scorso, ma dove la contaminazione e l’incontro tra culture diverse continua ad avere ancora una carica rivoluzionaria.

All the street are silent

All the street are silent

All the street are silent

di Jeremy Elkin

Anno: 2022

Paese: USA

Durata: 89'

Ambientato tra 1987 e il 1997 a Manhattan “All the Streets Are Silent: The Convergence of Hip Hop and Skateboarding” documenta un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a integrarsi: hip-hop e skateboard. Con una soundtrack iconica del leggendario produttore hip-hop Large Professor e la narrazione di Eli Morgan Gesner (co-fondatore di Zoo York), il regista Jeremy Elkin rievoca la magia di quel periodo esaltante con inedite immagini di repertorio e testimonianze di famosi personaggi allora ragazzi di strada come l’attrice Rosario Dawson, Darryl McDaniels, Kid Capri, Jefferson Pang, Clark Kent, Bobbito Garcia, Mike Carroll, Stretch Armstrong.

All the Streets Are Silent è anche una lettera d’amore a New York che analizza la società di allora e la convergenza tra due culture di strada che avrebbero avuto una eco planetaria, gettando le basi del moderno street style. Il documentario è frutto di una incredibile ricerca di immagini d’epoca sulle strade e nei locali di tendenza hip-hop nella Grande Mela, come ad esempio il Mars, dove skaters e rapper si incrociavano mescolando le tradizioni. Elkin rievoca anche il contesto artistico di contorno, con gli ultimi fuochi della Pop-Art di Warhol e Basquiat e un grande film come “Kids” di Larry Clark con Leo Fitzpatrick.

Cresciuto a Montreal con la passione per lo skateboard, l’hip-hop e il cinema, Jeremy Elkin ha scritto e diretto numerosi film sullo skate negli anni 2000 prima di trasferirsi a New York, dove ha iniziato a collaborare con la rivista Vanity Fair. Nel 2018 ha firmato il cortometraggio del Brooklyn Museum JR: The Chronicles of New York, dedicato all’artista francese JR. All The Streets Are Silent è il lungometraggio di debutto di Elkin, nel quale ha unito le sue più grandi passioni.

Insieme a “All The Streets are Silent” viene distribuito anche il cortometraggio “Takuya” di Chef, che ricorda il compianto skateboarder giapponese Takuya Kirchmayr Nei, di casa sui marciapiedi di Milano

SCORE – La musica nel cinema

SCORE – La musica nel cinema

SCORE – La musica nel cinema

di Matt Schrader

Anno: 2017

Paese: USA

Durata: 93'

Cosa rende indimenticabile la musica di un film? Score: la musica nei film è un viaggio alla sorgente della creazione delle più belle musiche del cinema moderno, attraverso le esperienze di alcuni dei più iconici compositori contemporanei di Hollywood, da John Williams a Hans Zimmer, Howard Shore, Trent Reznor e Atticus Ross e molti altri. Score esplora il potere e l’influenza delle colonne sonore nel mondo moderno, mostrando l’evoluzione delle sonorità e le tecniche di composizione utilizzate da questi straordinari artisti per suscitare nel pubblico le emozioni più intense e profonde.

Station to Station

Station to Station

Station to Station

di Doug Aitken

Anno: 2015

Paese: USA

Durata: 71'

Primo lungometraggio dell’artista americano Doug Aitken, Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 1999, il film racconta il viaggio da New York a San Francisco su un treno concepito come una “scultura cinetica di luce”.
62 ritratti, di 1 minuto ciascuno, che raccontano l’esperienza di viaggio di una comunità di creativi tra happening, concerti improvvisati e interventi site specific lungo la strada.
Un film che esplora gli infiniti linguaggi della creatività contemporanea e il significato stesso del fare arte. Tra i momenti più belli anche il racconto di un concerto con coro gospel tenuto da Beck nel deserto del Mojave.

Mavis! – La leggenda del Gospel

Mavis! – La leggenda del Gospel

Mavis! – La leggenda del Gospel

di Jessica Edwards

Anno: 2015

Paese: USA

Durata: 77'

Primo documentario sulla leggendaria Mavis Staples, musa ispiratrice del giovane Bob Dylan, che con il gruppo The Staple Singers, formato dal padre, dalle sue sorelle e dal fratello, si è imposta come icona della musica gospel e soul e dei diritti civili per gli afroamericani con Martin Luther King.
Dai canti di libertà degli anni Sessanta, ai successi degli anni Settanta fino alle collaborazioni con artisti come Prince, Wilco e Jeff Tweedy, Mavis è rimasta sempre fedele alle sue radici, ha mantenuto unita la sua famiglia e ha ispirato milioni di persone. Potenti esibizioni live, rare immagini d’archivio, conversazioni con amici e coetanei – tra cui Bob Dylan, Prince, Bonnie Raitt, Levon Helm, Jeff Tweedy, Chuck D – raccontano le lotte, i successi e le storie intime di una donna che, giunta ai 75 anni, è ancora attiva e vitale, con una nuova generazione di fan. E il suo messaggio di amore e di uguaglianza, oggi più che mai, è ancora necessario.

I am the blues

I am the blues

I am the blues

di Daniel Cross

Anno: 2015

Paese: Canada/USA

Durata: 106'

Un viaggio musicale attraverso le paludi del Louisiana Bayou, i juke joints del delta del Mississippi e i Moonshine barbecue del North Mississippi Hill Country. Il documenario visita ‘gli ultimi diavoli del blues’, molti di loro ottantenni, che vivono ancora nel profondo sud, che lavorano senza alcun management e girano per il Chitlin’ Circuit. Il bel documentario fa in modo che Bobby Rush, Barbara Lynn, Henry Grey, Carol Fran, Lazy Lester, Bilbo Walker, RL Boyce, Jimmy ‘Duck’ Holmes, Lil Buck Sinegal, LC Ulmer risveglino il blues negli spettatori.

Liberation Day

Liberation Day

Liberation Day

di Morten Traavik, Ugis Olte

Anno: 2016

Paese: Norvegia/Lettonia

Durata: 100'

I Laibach, la band cult ex jugoslava ora slovena, è il primo gruppo rock ad essersi esibito in Corea del Nord. Mettendo a confronto le strette differenze ideologiche e culturali, la band lotta per passare la censura prima che le proprie canzoni vengano scatenate su un pubblico che non è mai stato esposto al rock alternativo. Nel frattempo si stanno preparando gli altoparlanti della propaganda al confine tra le due Coree e il countdown per la guerra viene annunciato.

 

Fela Kuti – Il potere della musica

Fela Kuti – Il potere della musica

Fela Kuti – Il potere della musica

di Alex Gibney

Anno: 2015

Paese: USA

Durata: 120'

Partendo da un musical di Broadway dedicato a Fela Kuti, il documentario di Gibney ripercorre la vita del musicista nigeriano viaggiando a ritroso nella sua vita e nella sua carriera. Ricco di interviste a familiari, fan e persone che lo hanno conosciuto, il film mostra l’impegno civile e morale che ha pervaso la vita e la musica del cantante: dalla protesta, attraverso le canzoni, e non la violenza, contro la guerra in Nigeria fino alla sua morte, nel 1997 per AIDS.

Seymour: An Introduction

Seymour: An Introduction

Seymour: An Introduction

di Ethan Hawke

Anno: 2014

Paese: USA

Durata: 84'

Ethan Hawke esplora la vite e gli insegnamenti del pianista e saggio insegnante Seymour Bernstein. Dal momento in cui ha rinunciato alla sua carriera di musicista all’età di 50 anni, Seymour ha dedicato la sua esistenza a insegnare ai suoi studenti musica i segreti della felicità e la capacità di staccarsi senza rimpianti dal successo.

Paco de Lucía: la búsqueda

Paco de Lucía: la búsqueda

Paco de Lucía: la búsqueda

di Curro Sánchez

Anno: 2014

Paese: Spagna

Durata: 95'

Prima di morire, il leggendario chitarrista Paco de Lucia ha espresso approvazione per questo film sulla sua vita, dove si racconta cosa ha imparato in sei decadi di devozione al flamenco. Attraverso interviste intime, a tratti divertenti, con il maestro andaluso, s’impara a conoscere altri grandi musicisti di flamenco, come il cantante Camaron, e musicisti jazz, come John McLaughlin, Al Di Meola e Chick Corea. De Lucia rigetta il concetto di genio, preferendo parlare del duro lavoro e della dedizione alla musica per ottenere il successo: alla fin fine è stato lui il più severo giudice di se stesso. Il lungometraggio non manca di raccontare anche chi ha denigrato il chitarrista: i puristi del flamenco, infatti, mal sopportavano le influenze jazzistiche nelle sue composizioni.