Il mio nome è clitoride

Il mio nome è clitoride

Il mio nome è clitoride

di Lisa Billuart-Monet, Daphné Leblond

Anno: 2019

Paese: Belgio

Durata: 80'

Ritrovare il piacere e liberarsi dalle imposizioni sociali. Una guida alla consapevolezza della propria sessualità attraverso le confessioni di giovani donne. Non cercare la verità in lungo e in largo, potresti trovarla in mezzo alle tue gambe”. Da questo proverbio croato prende le mosse un’inchiesta intima tutta femminile sull’erotismo. Un collage di interviste in cui a precise domande seguono risposte libere e disinvolte, realizzate nelle camere delle protagoniste. Dodici ragazze, tra i 20 e i 25 anni, sedute o sdraiate sui loro letti, descrivono i vari modi in cui hanno scoperto il proprio corpo e l’organo erettile femminile, che, nonostante la sua rilevanza, per molte e molti è ancora un pianeta sconosciuto. A registrare questi comizi sul sesso, con attrezzatura minima anche da graffiti artists, sono due filmmaker esordienti nate negli anni Novanta: Lisa Billuart-Monet e Daphné Leblon. Grazie alla prossimità anagrafica con le registe, il tono delle intervistate è disinibito e il linguaggio è sorprendentemente diretto, franco, anche ironico, a volte scientifico. Spesso di una semplicità grafica, come testimoniano anche un eloquente incipit e la stampa 3D dell’anatomia completa della clitoride, pubblicata nel 1998 dalla ricercatrice Helen O’Connell. Accompagnato nelle scuole del Belgio da un dossier pedagogico, Il mio nome è clitoride illumina molti argomenti: la letteratura fallace o incompleta sul tema, l’informazione scarsa o assente non solo sull’apparato genitale femminile ma sulla masturbazione, la rimozione del discorso sull’autoerotismo, anche tra coetanee. Invita quindi a capire come cercare soddisfazione da sole, per se stesse e per essere più indipendenti e felici coi propri partner. Al centro, il rapporto di correlazione diretta tra masturbazione, piacere e clitoride, fonte di godimento storicamente censurata e perciò strategicamente presente nel titolo, a compensare l’atavico squilibrio tra percezione maschile e femminile dell’orgasmo.

Hasta la vista

Hasta la vista

Hasta la vista

di Geoffrey Enthoven

Anno: 2015

Paese: Belgio

Durata: 115'

Philip, Lars e Jozef sono tre amici uniti dallo stesso handicap. Decidono di lasciare il loro monotono Belgio per vivere, all’insaputa dei propri genitori, una folle avventura in Spagna, accompagnati da una misteriosa infermiera. L’obiettivo è quello di perdere la loro ingombrante verginità in un bordello specializzato.