di Antonio Borrelli
Vicepresidente nazionale UCCA
Il Cinema che non si vede “invade” la Campania
Promozione della cultura cinematografica e circuitazione diffusa di un cinema a vocazione autoriale sono due degli obiettivi fondamentali per un’associazione nazionale come Ucca. Grazie alle possibilità offerte dalla Legge sul Cinema della Regione Campania, è stato possibile realizzare una rassegna itinerante dal titolo Il cinema che non si vede che si sta svolgendo in queste settimane nelle tre province di Avellino, Benevento e Salerno, con tante proiezioni, incontri e masterclass.
Si tratta di un progetto di rete ampio, che coinvolge numerosi partner sia interni che esterni alla rete Arci e Ucca. Nella provincia di Benevento i due centri dell’azione progettuale sono il circolo Kinetta, con il proprio spazio Labus e con eventi presso il Cinema Massimo che ha da poco riaperto i battenti, e il circolo Doxa di Guardia Sanframondi, che ha inserito le attività all’interno di un evento che da anni cura al Castello Medievale, il Doxapalooza. Su Avellino, invece, protagonisti sono i giovani del circolo Avionica e l’associazione Zia Lidia Social Club con il coinvolgimento di un istituto scolastico. Infine, su Salerno il circolo Marea con proiezioni al Cinema e l’utilizzo della propria sede. Altri partner del progetto sono l’associazione Lies di Padova con il suo Working Title Film Festival, che ha messo a disposizione i suoi migliori cortometraggi sul tema del lavoro, l’associazione ‘Doppio sogno’ che curerà alcune masterclass e la rivista Point Blank che dedicherà spazio all’iniziativa.
Nel pacchetto di opere che stanno girando ci sono grandi film italiani e stranieri, invitati ai principali Festival, dall’ultimo lavoro di Maresco La mafia non è più quella di una volta, premio della giuria a Venezia 76, a Dafne di Bondi e Selfie di Ferrente in selezione all’ultima Berlinale, e ancora a film dal grande respiro internazionale come Summer di Serebrennikov, Border di Abbasi, Non Fiction di Assayas, Lo and Behold di Herzog, Styx di Fischer e il doc a taglio ambientalista Antropocene.
Non mancano opere di giovani interessanti autori come Federico Francioni e il suo The First Shot, Nazareno Nicoletti con Giù dal vivo e Beniamino Barrese con La scomparsa di mia madre, tre talenti italiani che già hanno ottenuto riconoscimenti internazionali.
Questa prima edizione de Il Cinema che non si vede si concluderà a fine dicembre 2019, con l’obiettivo futuro di radicare ulteriormente le attività sulle zone campane meno coperte dall’offerta cinematografica, con particolare attenzione al mondo giovanile.