La Primavera di Christine

La Primavera di Christine

La Primavera di Christine

di Mirjam Unger

Anno: 2016

Paese: Austria

Durata: 100'

Vienna 1945: la polveriera della Guerra e l’occupazione dell’Armata Rossa osservati dallo sguardo innocente di Christine, una bambina di nove anni. Christine non sa cosa significhi vivere in tempo di pace, così come i bambini europei di oggi non conoscono gli orrori della guerra. In una città bombardata, senza soldi, Christine e la sua famiglia si trasferiscono in una vecchia villa alla periferia di Vienna. Adesso hanno un tetto sulla testa, ma niente di più. Dopo la resa dell’esercito tedesco, i soldati russi hanno in mano la città e i viennesi sono in preda al terrore. Tutti, tranne Christine.

La Chana – La mia vita è un ballo

La Chana – La mia vita è un ballo

La Chana – La mia vita è un ballo

di Lucija Stojevic

Anno: 2016

Paese: - Islanda, USA, Spagna

Durata: 83'

Negli anni ’60 e ’70, Antonia Santiago Amador, “La Chana”, era universalmente LA ballerina di flamenco, fino a quando improvvisamente scomparve dalla scena pubblica, al culmine della sua carriera. La ritroviamo in questo documentario che racconta il percorso che l’ha portata al suo ultimo spettacolo (da seduta), nel 2013. La protagonista si racconta intimamente, parlando del suo amore per il flamenco e svelando i reali motivi che l’hanno portata ad allontanarsi dal mondo del ballo. Una donna che ha sofferto a causa di un marito violento, ma che ha saputo reagire e riprendersi la propria vita.

Elstree 1976

Elstree 1976

di Jon Spira

Anno: 2016

Paese: Gran Bretagna

Durata: 90'

Quaranta anni fa sugli schermi di tutto il mondo compariva un’enorme astronave che riempiva lo schermo. Iniziava la saga di Star Wars. Dieci reduci di quel set, che ora contano dalle 60 alle 80 primavere, raccontano cosa accadde all’epoca nelle loro vite e quali ne sono le conseguenze. Alcuni di loro hanno visto le proprie sembianze riprodotte in action figures personalizzate e partecipano a conventions in cui assicurano la loro presenza a pagamento firmando autografi. Il documentario offre loro un’occasione del tutto particolare per poter fare emergere speranze e disillusioni.
Jon Spira ha realizzato un docufilm decisamente particolare la cui valutazione richiede l’applicazione di criteri diversi. Per coloro che hanno amato e tuttora amano la creatività di George Lucas e i mondi che ha continuato a creare nel corso degli anni questa opera presenta l’occasione di vedersi offrire su un piatto d’argento una grande quantità di trivia, di aneddoti, di situazioni finora mai narrate. Un esempio per tutti? Uno dei nuovi convocati sul set che, appena arrivato, chiede a un giovane che si trova nei pressi se può portargli un caffè. La richiesta viene prontamente esaudita così come è rapida la risposta alla domanda su dove trovare George Lucas: “Sono io!”
Chi però non fosse particolarmente interessato allo specifico si trova di fronte a persone che hanno vissuto il quarto d’ora di celebrità warholiano magari nascoste dietro divisa e maschera di uno degli esseri provenienti da mondi futuribili. Ognuno di loro sa bene in quale scena ha fatto la sua apparizione (magari battendo con la testa su uno stipite) e su quella ha costruito anche un certo business che tuttora gli offre una fonte di reddito. Spira si sofferma a lungo su questo aspetto mostrandoci una sfilata di ‘reduci’ che ricordano i bei tempi andati e in un caso provano anche un certo senso di acrimonia nei confronti di Lucas (sarà lo spettatore a scoprire di chi si tratta).
Si finisce così per leggere il suo lavoro come un trattato di sociologia per immagini che ci rivela come quando l’ala del successo sfiora qualcuno le tracce che lascia siano diverse da persona a persona. Così come i ricordi, le malinconie, i rimpianti. 

David Lynch: The Art Life

David Lynch: The Art Life

di Jon Nguyen, Rick Barnes, Olivia Neergaard-Holm

Anno: 2016

Paese: USA, Danimarca

Durata: 90’

David Lynch ci accompagna con questo film in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontandoci gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, seguiamo le tappe del percorso che ha portato David Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo. Originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, “David Lynch: The Art Life” illumina gli oscuri meandri del suo mondo visionario, offrendo al pubblico la possibilità di comprendere sia l’artista che l’uomo. Grazie a “David Lynch: The Art Life” possiamo così scoprire le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedeva il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo.

GUARDA QUI

dalle 19:00 alle 24:00 giovedì 11 marzo

Dancer

Dancer

di Steven Cantor

Anno: 2016

Paese: Gran Bretagna

Durata: 85'

Attraverso interviste e filmati d’archivio viene raccontata la straordinaria storia del prodigio della danza divenuto a soli 19 anni il più giovane primo ballerino del Royal Ballet di Londra e considerato uno dei più geniali e controversi danzatori contemporanei: Sergei Polunin. Il documentario traccia il percorso intimo e artistico dell’artista, dalle prime piroette già all’età di otto anni al suo ingresso nella Royal Ballett Academy di Londra. E poi gli scandali, i tatuaggi, le droghe, gli abusi e, all’apice del successo, l’abbandono della prestigiosa accademia inglese per tornare trionfante sulle note trascinanti del video di LaChapelle.

Citizen Jane

Citizen Jane

Citizen Jane

di Matt Tyrnauer

Anno: 2016

Paese: USA

Durata: 92'

Nel 1960 il libro di Jane Jacobs, The Death and Life of Great American Cities, scosse il mondo dell’architettura e della pianificazione, esplorando le conseguenze della riconfigurazione delle città dei pianificatori e degli architetti moderni. Jacobs era anche un’attivista, che fu coinvolta in molte lotte nella metà del secolo a New York, per fermare Robert Moses e la sua violenta espansione sulla città. Questo film ripercorre le battaglie per la città come personificate da Jacobs e Moses, mentre l’urbanizzazione si sposta proprio davanti all’agenda globale. Molti degli indizi per la formulazione di soluzioni alla vertiginosa serie di problemi urbani possono essere trovati nel testo preveggente di Jacobs, e una seconda occhiata al suo modo di pensare e scrivere sulle città è molto in ordine. Questo film si propone di esaminare la città di oggi attraverso le lenti di uno dei suoi più grandi campioni.

Alla ricerca di Van Gogh

Alla ricerca di Van Gogh

China's Van Goghs

di Yu Haibo e Yu Tianqi Kiki

Anno: 2016

Paese: Cina, Paesi Bassi

Durata: 82'

Un esercito di Van Gogh cinesi. È il paesaggio umano del quartiere di Dafen, nella metropoli cinese di Shenzhen, dove si lavora a ritmi incessanti per fabbricare riproduzioni esatte dei quadri di Van Gogh, molto richieste sul mercato internazionale. Ma a Zhao Xiaoyong, ex contadino divenuto pittore, questa dimensione oggettivante, che sottrae alla forma il suo contenuto, non basta più. Vuole capire meglio Van Gogh, toccare il cuore di ciò che non può essere riprodotto: l’anima di un artista e della sua opera. E vuole conquistare la propria. Il suo viaggio dalla Cina ad Amsterdam è la storia di una scoperta di sé nella scoperta dell’arte e una metafora potente dei travagli di una Cina in profonda transizione e di un Occidente che rischia di sperperare il tesoro della propria identità.

David Lynch: The Art Life

David Lynch: The Art Life

David Lynch: The Art Life

di Judith Davis

Anno: 2019

Paese: USA, Danimarca

Durata: 90'

David Lynch ci accompagna con questo film in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontandoci gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, seguiamo le tappe del percorso che ha portato David Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo.  Originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, “David Lynch: The Art Life” illumina gli oscuri meandri del suo mondo visionario, offrendo al pubblico la possibilità di comprendere sia l’artista che l’uomo. È lo stesso Lynch ad ammettere: “Penso che ogni volta in cui creiamo qualcosa, un dipinto così come un film, si parta sempre con tante idee, ma è quasi sempre il nostro passato che le reinventa e le trasforma. Anche se si tratta di nuove idee, il nostro passato le influenza inevitabilmente”. “David Lynch: The Art Life” ci invita a gettare uno sguardo allo studio del regista sulle colline sopra Hollywood, mentre Lynch racconta aneddoti dal proprio passato come fossero scene da un suo film. Strani personaggi emergono come ombre dalle pieghe del tempo, ma solo per scomparire ancora di nuovo, lasciando un segno indelebile sull’artista e su di noi. Grazie a “David Lynch: The Art Life” possiamo così scoprire le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedeva il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo.  Questo film è dedicato alla più giovane figlia di Lynch ed è concepito come un diario private da padre a figlia. Scostando il velo dall’icona, speriamo di avere svelato l’uomo David Lynch.