“Diventare Matteotti” per il 25 aprile

ARCI e UCCA promuovono per gli eventi organizzati nei circoli in occasione dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione il film:

Diventare Matteotti

di Laura Fasolin, Camilla Ferrari, Alberto Gambato

Anno: 2025

Paese: Italia

Durata: 44'

Genere: Documentario

Il documentario Diventare Matteotti conduce lo spettatore alla scoperta della giovinezza di Giacomo Matteotti in Polesine, tra le strade, le case e i volti che hanno formato il suo carattere. Diretto dai registi Camilla Ferrari – autrice anche delle musiche – e Alberto Gambato, con la ricerca storica a cura di Laura Fasolin, il film offre uno sguardo inedito e intimo su una figura le cui origini rurali e familiari hanno alimentato una profonda avversione all’ingiustizia e un forte senso di responsabilità sociale, svelando le radici profonde di una figura destinata a diventare un simbolo dell’antifascismo.

Le proiezioni del documentario “Diventare Matteotti” sono promosse in occasione delle “Notti della liberazione”, eventi organizzati unitamente da ARCI e UCCA nell’ambito della campagna “L’Arci per l’80° anniversario”.

Il film verrà distribuito gratuitamente e deve essere richiesto con anticipo inviando una comunicazione a matrincucci@arcinazionale.it e info@ucca.it

“Si dice di me” di Isabella Mari per l’otto marzo

In occasione della Giornata internazionale della donna, UCCA e ARCI, in collaborazione con Parallelo41, mettono a disposizione – ad un prezzo calmierato – per i loro circoli il film “Si dice di me”, di Isabella Mari.

SINOSSI

“Da trent’anni Marina Rippa si dedica alle donne conducendo laboratori teatrali nei quartieri complessi di Napoli, attraverso il quale riescono ad esprimere ciò che sono realmente, superando i limiti imposti dalla cultura in cui vivono. Il laboratorio diventa per loro spazio vitale di condivisione e
liberazione, dove il corpo e la voce si fondono per rendere visibile l’invisibile, attraverso la bellezza e la forza insite in ognuna di loro.
In un improvviso momento buio nella vita di Marina, l’abbraccio delle sue donne dimostrerà che il forte legame di sorellanza nato nel tempo va oltre i confini del teatro.
Il film racconta questo viaggio di emancipazione e autodeterminazione che trasforma lo spazio scenico in un luogo sacro dove storie di ribellioni e riscatto prendono vita.”

NOTE DI REGIA

Nel gennaio del 2020, ho varcato per la prima volta la soglia dello Spazio Comunale “Piazza Forcella”, quasi per caso. Da quel momento, non ho più potuto abbandonare quel luogo abitato da donne forti e fragili,  commoventi e divertenti, eleganti e ruvide. L’energia che sprigionano e il coacervo di emozioni che Marina Rippa ha saputo accogliere e trasformare in opere d’arte nel corso degli anni mi hanno profondamente colpita. Ho deciso di dedicare tutto il mio tempo per comprendere le modalità migliori per raccontare loro e l’esperienza di cui fanno parte, molte delle quali presenti da più di dieci anni.

La libertà che si respira in quel luogo, fatto del loro stare insieme, mi ha travolta e scossa, facendomi comprendere il valore e il potere della condivisione e della sorellanza come strumenti fondamentali per la
vita quotidiana. Esperienze come questa insegnano e spingono a cercare piani B e seconde chance nella vita. Negli ultimi quattro anni di lavoro sul film, ho esplorato diverse strade, cercando sempre di non perdere la bussola nel mare magnum della contingenza durante la produzione di un documentario che segue storie di vita. Dai singoli racconti personali delle donne, ricchi di luci ed ombre, fino alla storia di Marina Rippa stessa.

Fondamentale è stato il suo ruolo nel permettermi di accedere a un universo poetico caratterizzato da incredibile dedizione, dolce cura ma anche profondo dolore. In questo viaggio, sono stati essenziali parole, ricerche, racconti e appunti, insieme a repertori di fotografie e video che raccontano i ricordi di Marina e di tutte le donne che nel corso degli anni hanno attraversato il suo cuore e gli spazi scenici di Napoli. Lo spettatore potrà quindi viaggiare nel tempo e nello spazio, così come ho avuto la fortuna di fare durante i miei anni di ricerca a Forcella e a casa di Marina. Le forti emozioni che permeano i racconti delle donne, che mostrano senza rendersene pienamente conto, sono testimonianze preziose di vite vissute con coraggio, di sfide affrontate e di battaglie vinte. La macchina da presa le ha seguite da vicino, con discrezione e rispetto, nel corso del tempo. 

Isabella Mari

Radio perla del Tirreno

Radio perla del Tirreno

Radio perla del Tirreno

di Noemi Arfuso

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 16'

Genere: Documentario

Mimmo Villari nel 1975 ha 29 anni, vive in Calabria, ha una chitarra impolverata in soffitta e il fuoco sacro della musica che un tempo gli bruciava lo stomaco che si sta facendo brace. In quel periodo sorgono le prime esperienze di radio pirata in Italia. Mimmo è elettrizzato dalle voci a riguardo e non perde tempo: si auto costruisce un trasmettitore in fm e mette su così Radio Perla del Tirreno, la prima radio pirata di Bagnara Calabra. Le voci della radio riflettono sulla politica, sulla filosofia, sull’educazione civica, creando un discorso che è il ritratto di una società e di un’epoca.

La Selección de Chile​

La Selección de Chile​

La Selección de Chile

di Giulio Pacini

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 14'

Genere: Documentario

A distanza di 50 anni dal golpe militare dell’11 settembre 1973, l’Estadio Nacional di Santiago de Chile prende vita per raccontare in prima persona gli eventi che lo videro protagonista in quelle terribili settimane.

Roma Est di notte

Roma Est di notte

Roma Est di notte

direzione scientifica di Giuseppe Donatiello e Cecilia Vecchio, regia di Adriano Lucarelli

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 28'

Genere: Documentario

Maggio 2023. Un’equipe multidisciplinare formata da psicologi, videomaker e giornalisti viene incaricata dalla Redazione di Scomodo di realizzare un documentario di ricerca sulla scena musicale di Roma Est. L’obiettivo è quello di esplorare la relazione tra produzione culturale e contesto sociale e territoriale, entro un’area di Roma attraversata negli ultimi anni da un risonante fermento culturale. Grazie all’integrazione tra la ricerca-intervento psicosociale e il dispositivo audiovisivo del documentario, le interviste ai personaggi chiave della scena assumono la forma di un testo unico e organico, una narrazione collettiva espressione della cultura aggregativa e creativa del territorio. Una cultura che evoca riflessioni e percorsi che vanno ben oltre i confini del quadrante Est di Roma.

Note di regia:

Volevamo realizzare un documentario che ci permettesse di guardare oltre l’esperienza dei singoli individui intervistati e che ci consentisse di far emergere una visione d’insieme della cultura aggregativa e creativa che connota questo territorio. Per questo ci siamo dotati di una metodologia di ricerca-intervento orientata psicoanaliticamente, per certi versi sperimentale e inedita. Abbiamo ascoltato le esperienze dei personaggi chiave della scena attraverso un’unica domanda stimolo aperta, lasciando che il discorso si strutturasse associativamente. Pensiamo che le risorse e i problemi emergenti da questo discorso siano di una rilevanza centrale nella contemporaneità, trasversali ad una molteplicità di contesti e luoghi. Pensiamo ad esempio al problema di isolamento sociale che attraversa periferie e centri metropolitani; alla cultura del consumo che abita i contesti di incontro; all’esclusività dei luoghi di aggregazione o alla loro capacità di integrare differenze sociali; ai miti che fondano il senso di appartenenza a determinati territori; infine alla dimensione politica e sociale della produzione musicale. Potremmo continuare a lungo. Speriamo che questo documentario possa contribuire a creare contesti di confronto in cui condividere e ripensare questi problemi, che riguardano – ne siamo certi – ogni angolo d’Italia.

L’Italia che non si vede 2024

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LUNGOMETRAGGI

Documentario

MUR

regia di Kasia Smutniak

Documentario

regia di Andrea Paco Mariani, Luigi D’Alife

Documentario

regia di Francesco Munzi

Documentario

regia di Yuri Ancarani 

Documentario

regia di Chloé Barreau 

Documentario

regia di Costanza Quadriglio 

Documentario

regia di Silvia Staderoli

Documentario

regia di Michele Mellara, Alessandro Rossi

Finzione

regia di Enrico Maria Artale

Documentario

regia di Daniele Vicari

Finzione

regia di Milad Tangshir

Documentario

regia di Martina De Polo

L'EUROPA CHE NON SI VEDE

Documentario

regia di Paul B. Preciado

Finzione

regia di Gábor Reisz

BONUS TRACKS

Documentario

regia di AAVV, da un’idea di Daniele Gaglianone

Documentario

direzione scientifica di Giuseppe Donatiello e Cecilia Vecchio, regia di Adriano Lucarelli

Premio Zavattini

Cortometraggio

regia di Gaia Siria Meloni

Cortometraggio

regia di Francesco Bovara, Giovanni Merlini

Cortometraggio

regia di Giulio Pacini

Cortometraggio

regia di Noemi Arfuso

Forza e coraggio

Forza e coraggio

Forza e coraggio

di Francesco Bovara, Giovanni Merlini

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 20'

Genere: Documentario

100 anni di Samb, 100 anni di storia d’Italia. Forza e Co-
raggio ripercorre il centenario della squadra marchigiana raccontando lo stretto rapporto con i conflitti di classe, i cambiamenti sociali e le tensioni interne che hanno imperversato il nostro paese.

Sembrava non finire mai

Sembrava non finire mai

Sembrava non finire mai

di Erica De Lisio, Francesco Dubini, Maria Elena Franceschini, Marco Mulana, Veronica Orrù, Chiara Stravato

Festival: Carbonia Film Festival, Modena ViaEmili@DocFest

Anno: 2024

Paese: Italia

Durata: 52'

Genere: Documentario

Alberto, Francesco e Mariella vivono a Carbonia, nel territorio del Sulcis-Iglesiente in Sardegna.
Le loro vite e quelle delle loro famiglie sono sta- te filmate attraverso delle camere super 8 e poi le bobine nascoste in qualche vecchia scatola. Per anni non hanno mai più rivisto quei filmati e quelle immagini finché un giorno non vengono chiamati in una sala cinema a rivedere quelle pellicole che nel frattempo sono state digitalizzate nel laboratorio di un archivio. La loro storia è paradigmatica dell’evoluzione di un paese che ha conosciuto l’impetuoso sviluppo economico degli anni ‘80, le lotte femministe e la vita semplice ma sicura della vecchia classe operaia. Sarà il momento per fare i conti con il senso del tempo che misura successi e sconfitte, gioie e battaglie ed evoca anche la dimensione altra di un passato gioioso in cui la bellezza delle cose sembrava non finire mai…

Note di regia: 

Sembrava non finire mai è un film realizzato, a partire da un’idea di Daniele Gaglianone, da Erica De Lisio, Francesco Dubini, Maria Elena Franceschini, Marco Mulana, Veronica Orrù, Chiara Stravato e prodotto nell’ambito del Carbonia Cinema Giovani Filming Lab 2023. Carbonia Cinema Giovani Filming Lab è una residenza di formazione per giovani filmmakers promossa da CSC Carbonia della Società Umanitaria con Carbonia Film Festival, Fondazione Sardegna Film Commission, insieme a Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci, Comune di Carbonia, Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.

La produzione è stata curata dal Circolo Arci-Ucca ‘Il Calderone’ di Sant’Antioco.
La direzione artistica è di Daniele Gaglianone, il coordinamento e la supervisione di Chicco Angius.

Finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito delle politiche cineportuali (Legge Regionale 28 dicembre 2018, n. 48, art. 11, comma 26).

/ma·tri·mò·nio/​

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di Gaia Siria Meloni

Anno: 2023

Paese: Italia

Durata: 20'

Genere: Documentario

Quanto possono le nostre origini femminili fare di noi le
donne che siamo? /ma·tri·mò·nio/ è una ricerca nel vissuto familiare che cessa di essere privato nel momento in cui diviene tramandato.

Una spiegazione per tutto

Una spiegazione per tutto

Una spiegazione per tutto

di Gábor Reisz

Festival: Venezia 80 - Premio al Miglior Film sezione “Orizzonti”

Anno: 2023

Paese: Ungheria

Durata: 128'

Genere: Fiction

Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka.

Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione per tutto racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.

Note di regia: 

Per molto tempo, mi sono sentito soffocare dal clima di divisione che si respira nel mio Paese e che permea la mia vita quotidiana. Nel 2021, l’Università di Teatro e arti cinematografiche di Budapest ha perduto la propria autonomia quando è stata completamente riorganizzata dall’alto secondo le direttive dello Stato, e i professori e gli studenti non erano affatto d’accordo.
Le manifestazioni hanno presto preso una piega partitica e da un giorno all’altro l’intera comunità universitaria è stata etichettata come movimento di opposizione dai politici e dai media controllati dal Governo (…)
La situazione si è aggravata a tal punto che le persone ormai non si ascoltano e non si capiscono. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessa, nessuno possa crescere; dopotutto, questo è uno dei fondamenti di una società vivibile.